Scheda tecnica
- Prodotto
- Vorberg
- Denominazione
- Alto Adige Terlano DOC
- Annata
- 2016
- Tipologia
- Vino bianco
- Riserva
- Si
- Provenienza
- Italia
- Regione
- Trentino Alto Adige
- Varietà uve
- Pinot Bianco
- Altitudine
- 250 - 900 metri s.l.m.
- Esposizione
- Sud-Sud/Ovest
- Tipo di raccolta
- Manuale
- Resa per ettaro
- 56 hl/ha
- Prima annata di produzione
- 1993
- Lavorazione
- Pigiatura delicata a grappolo intero e sfecciatura per sedimentazione naturale. Fermentazione lenta a temperatura controllata in botti di rovere grandi (30 hl). Fermentazione malolattica e affinamento per 12 mesi sui lieviti fini nelle botti di legno tradizionali
- Vinificazione
- Fermentazione Malolattica
- Svolta
- Gambero Rosso
- 2 bicchieri
- Bibenda
- 5 grappoli
- Bicchiere consigliato
- Bicchiere Borgogna
- Modalità di conservazione
- Conservare in un luogo fresco dotato di temperatura costante e alta umidità, ben ventilato ed esposto il meno possibile alla luce
- Temperatura di servizio
- 12-14 °C
- Abbinamenti gastronomici
- È ideale in combinazione con zuppa di pesce piccante, pepata di cozze o spaghetti allo scoglio, ma è anche interessante abbinarlo a cozze gratinate, seppie alla griglia o salmerino, e si sposa bene anche coi carciofi alla romana – di solito difficili da abbinare - col pecorino maturo, o parmigiano stagionato con mostarda o Téte de Moine
- Bottiglia da
- 0,75 l.
- Colore
- Giallo paglierino lucente
- Profumo
- Variegato e ricco di sfaccettature quello che si coglie in questo vino, con note fruttate mature di melone, pesca bianca, pera o mela delizia, ma anche con aromi di gelatina di cotogne e frutta essiccata, pera, arancia e ananas, cui si affiancano sentori di grafite e un tocco di gelsomino tendente al minerale
- Sapore
- La combinazione tra le componenti gustative fruttate, aromatiche e salate si ripropone anche al palato, dove le caratteristiche morbide e cremose emergono più vigorose, fino a far percepire un retrogusto molto aromatico, persistente e spiccatamente minerale
STORIA E AZIENDA
Una cantina che non ha bisogno di presentazioni, quella di Terlano, che da decenni rappresenta quanto di meglio l’Alto Adige è in grado di esprimere in termini di finezza e di longevità. Fondata nel 1893 nell’omonima località non lontana da Merano, la cantina Terlano è una delle cooperative di produttori più all’avanguardia non solo di tutto l’Alto Adige, ma anche di tutta la Penisola italiana, al punto da poter essere assunta come simbolo del più perfetto meccanismo di cooperazione in ambito vitivinicolo. I suoi 143 soci coltivano complessivamente 165 ettari di vigneti, pari a una produzione annua totale che supera abbondantemente il milione di bottiglie. Numeri da capogiro, che vanno di pari passo con i migliori vini della regione, bianchi e rossi, capaci puntualmente di mettere d’accordo come pochi altri pubblico e critica. Così Antonio Galloni di Wine Advocate nel 2011: “I migliori vini altoatesini che ho assaggiato quest'anno provengono dalla Cantina Terlano. In poche parole, sono vini di riferimento. Vini che non possono mancare all'interno di ogni cantina importante”. Una strada, quella della qualità più assoluta, che i soci della Cantina di Terlano hanno intrapreso con convinzione nel corso dei decenni, e che è valsa loro fama e riconoscimenti sul mercato vinicolo italiano e internazionale. E allora ecco pinot bianco, chardonnay, pinot grigio, müller thurgau, gewürztraminer e sauvignon blanc, poi ancora lagrein, schiava, pinot noir e torilan: vitigni che sono esaltati nella loro essenzialità se lavorati in etichette tradizionali, e che diventano nomi - ormai - altisonanti se interpretati nelle “etichette-selezioni”: Terlaner, Winkl, Kreuth, Vorberg, Gries, Siebeneich, Siemegg, Monticol, Quarz, Nova Domus, Lunare, Porphyr. In poche parole nomi che nel corso degli anni si sono conquistati, a giusta ragione, il prestigio e la notorietà internazionale, trasformano la stessa cantina di Terlano in una vera e propria istituzione non solo del vino alto atesino, ma dell’intero panorama enologico italiano