Il Pinot Grigio di Livio Felluga è un vino eccezionale perfetto da abbinare a piatti di pesce, antipasti e risotti di verdure. E' un vino che si presenta con profumi fruttati di albicocca e fiori di tiglio, colore giallo con riflessi ramati e sapore nel quale si riconoscono sentori di polpa di ciliegia, mango e mela gialla
Scheda tecnica
- Prodotto
- Pinot Grigio
- Denominazione
- Friuli Colli Orientali DOC
- Annata
- 2019
- Tipologia
- Vino bianco
- Provenienza
- Italia
- Regione
- Friuli Venezia Giulia
- Tipologia del terreno
- Sistema di allevamento
- Epoca di vendemmia
- Vinificazione
- Affinamento
- A fine fermentazione il vino viene mantenuto sui lieviti nei recipienti di acciaio inox per sei mesi. Il vino imbottigliato viene normalmente conservato in locali termocondizionati per circa due mesi
- Curiosità
- Come metodo di difesa è stato adottato il sistema della lotta antiparassitaria integrata ad impatto ambientale controllato
- Temperatura di servizio
- 12-14 °C
- Abbinamenti gastronomici
- Particolarmente indicato per i piatti di pesce, antipasti di molluschi, risotti e sformati di verdure
- Bottiglia da
- 0,75 l.
- Colore
- Giallo con lievi riflessi ramati
- Profumo
- Intenso, armonioso e complesso, con note evidenti di agrumi, albicocca e fiori di tiglio, accompagnati da accenni di pietra focaia, frutta candita, miele e biscotti
- Sapore
- Pieno, intenso e di grande equilibrio; nella complessità si riconoscono sentori di polpa di ciliegia, mela golden e mango integrati ad un’elegante e spiccata mineralità
STORIA E AZIENDA
Nome unico nel panorama produttivo italiano, nonché simbolo stesso di una regione e dei suoi vini, è facile intuire quanto la storia di Livio Felluga si intrecci con quella di tutto un territorio. Una storia, questa, che ha come protagonista una famiglia sopravvissuta a due guerre mondiali, la quale ha assistito al cambiamento dei confini intorno a sé, per poi decidere di stabilirsi sui dolci contrafforti delle colline del Friuli. È qui che, non lontano da Cormòns in provincia di Gorizia, Livio Felluga dovette intraprendere una nuova battaglia per far risorgere la collina, convinto che solo la rinascita della coltivazione di qualità poteva riportare la vita nella campagna friulana. Con grande coraggio cominciò a risistemare i vecchi vigneti e a impiantarne di nuovi, introducendo idee e metodi innovativi. Un lavoro duro, fatto di caparbietà e passione, che lo porteranno nel corso degli anni a creare una delle più belle e significative realtà aziendali della Penisola, acquisendo a pieno diritto il titolo unanimemente riconosciutogli di rifondatore della tradizione vitivinicola friulana. Attualmente l’azienda può contare su una vasta superficie vitata, che dalla denominazione del Collio fino ad arrivare a quella dei Colli Orientali del Friuli, copre circa 155 ettari. In vigna, le varietà che si incontrano sono sia autoctone che internazionali, per cui abbiamo il friulano e il pinot bianco, lo chardonnay e la ribolla gialla, il sauvignon blanc e il pinot grigio, il picolit e il refosco, il pignolo e il merlot. Uve che sono trasformate in quelli che vengono ormai chiamati come i “vini della carta geografica”, da sempre riprodotta in etichetta e raffigurante una vecchia mappa dei poderi aziendali. E allora ecco prendere vita il “Vertigo”, il “Nuaré” e lo “Sharis”, poi via via tutti gli altri, fino ad arrivare al “Terre Alte”: vini figli di una cantina che ancora oggi brilla per la qualità e per il carattere territoriale che riesce a esprimere, vera e propria ambasciatrice dei migliori bianchi friulani - e quindi italiani - in tutto il mondo.