Parola greca che significa 'buon bere': oltre a mantenere vivo il rapporto con l'antica tradizione greca, ricorda come anche la sapienza nel bere sia una forma di civiltà. Con questo nuovo Forastera, vinificato in purezza, Andrea D'Ambra ha voluto premiare lo sforzo di quattro viticoltori eredi di una saggia e antica cultura contadina e protagonisti dell'agricoltura eroica che caratterizza l'isola d'ischia
Scheda tecnica
- Prodotto
- Forastera
- Denominazione
- Ischia DOC
- Annata
- 2018
- Tipologia
- Vino bianco
- Provenienza
- Italia
- Regione
- Campania
- Varietà uve
- 100% Forastera
- Vinificazione
- In bianco con decantazione a freddo e controllo della temperatura in fase di fermentazione
- Affinamento
- In acciaio ed elevazione in bottiglia
- Temperatura di servizio
- 14 °C
- Abbinamenti gastronomici
- Zuppa di pesce, formaggi di media stagionatura, carni bianche
- Bottiglia da
- 0,75 l.
- Colore
- Giallo paglierino con riflessi dorati
- Profumo
- Note fruttate (albicocca e pesca gialla)Sentori di macchia mediterranea
- Sapore
- Secco, ammandorlato, di carattere e peristenza
STORIA
Il fondatore è Francesco D'Ambra, ovvero Don Ciccio, nato nel 1863 da una famiglia di viticoltori locali, che si dedica, fin da giovanissimo, al commercio del vino d'Ischia, che è apprezzato e consumato sul mercato della Napoli di fine secolo. Gli affari prosperano così da avviare e sviluppare una grande azienda ad Ischia nell'antica Villa Garavini, che diventa così la sede dell'azienda. La vendita è estesa ai maggiori mercati regionali per allargarsi poi verso l'estero.
VIGNE
Casa D'Ambra acquista ogni anno circa 5.000 quintali di uva da 150 viticoltori ischitani, di cui 120 associati in Cooperati- va. I vigneti di proprietà dell'azienda sono di quattro ettari in località Frassitelli, un ettaro in località Montecorvo. Inoltre Casa D'Ambra ha in conduzione – assieme a viticoltori locali - 6 ettari nelle zone più vocate dell'isola. L'azienda punta decisamente sui vitigni locali: biancolella, forastera, uvarilla (bianchi) e il piedirosso e guarnaccia (rossi). Inoltre, a testimonianza di un'attenzione verso il miglioramento della qualità delle uve e di omologazione delle vecchie vari