Etna Bianco di Tenuta delle Terre Nere nasce da uve di Carricante, Cataratto, Inzolia, Grecanico e Minnella coltivate nei comuni di Castiglione, Randazzo, Biancavilla e Milo. Il vino è molto apprezzato per la scelta di utilizzare tutte vigne di una certa età, che donano al vino un colore luminoso, con profumi intensi e floreali e gusto equilibrato
Scheda tecnica
- Prodotto
- Etna Bianco
- Denominazione
- Etna Bianco DOC
- Annata
- 2015
- Tipologia
- Vino bianco
- Provenienza
- Italia
- Regione
- Sicilia
- Varietà uve
- 60% Carricante, 25% Catarratto, 10% Grecanico, 5% Minnella
- Altitudine
- 600-900 metri s.l.m.
- Esposizione
- Versante nord dell'Etna
- Tipologia del terreno
- Di origine vulcanica
- Sistema di allevamento
- Alberello a spalliera, alberello convertito, alberello tradizionale
- Densità d'impianto
- 60 q.li/ha
- Tipo di raccolta
- Manuale
- Epoca di vendemmia
- Prima decade di ottobre
- Resa per ettaro
- 6-7 tons/ha
- Bottiglie prodotte annualmente
- 90000
- Vinificazione
- In bianco con pressatura soffice, decantazione statica a freddo,
- Affinamento
- Imbottigliato quando pronto
- Temperatura di servizio
- 8-10 °C
- Abbinamenti gastronomici
- Perfetto con antipasti e con primi e secondi piatti a base di pesce
- Bottiglia da
- 0,75 l.
- Colore
- Giallo paglierino carico
- Profumo
- Prevalentemente floreale, di fiori bianchi e tiglio
- Sapore
- Sapido, fresco, con una spiccata nota minerale
STORIA E AZIENDA
Se oggi la riconoscibilità e il pregio dei vini etnei, ricavati dai più vocati vigneti adagiati sulle pendici settentrionali del vulcano, sono temi ricorrenti tra gli amanti del buon vino, siano essi professionisti o appassionati alla continua ricerca di nuove emozioni liquide, lo dobbiamo anche - per non dire soprattutto - alla dedizione con cui Marco de Grazia produce e promuove i suoi vini. Italo-americano, laureato a Berkeley in letterature comparate, Marco arriva per la prima volta a Randazzo negli anni novanta, dopo una lunga esperienza come esportatore e consulente di vini pregiati. Intravedendo le mille sottigliezze gustative in cui il Nerello si declina nelle differenti sottozone storiche (in loco dette contrade) e ancor più nei singoli appezzamenti che le compongono, Marco fa della Tenuta delle Terre Nere l’incubatore della scoperta e il laboratorio permanente dell’elaborazione della sfaccettata identità di questa terra, non a torto ritenuta la “Borgogna del Mediterraneo”. Un luogo straordinario, dove la natura è severa ma prodiga allo stesso tempo. Siamo per la precisione tra Solicchiata e Randazzo: è qui che si incontrano i trenta ettari di proprietà aziendale, di cui al momento circa 27 sono quelli vitati, suddivisi in dieci distinti appezzamenti. Le altitudini variano dai 600 ai mille metri sul livello del mare e, fatta eccezione per un piccolo vigneto recentemente impiantato, tutti i filari contano piante che hanno un’età variabile dai cinquanta ai cento anni, con alcune viti prefillossera che arrivano a toccare anche i 140 anni d’età. Dal 2002 a conduzione biologica e certificata dal 2010, l’azienda persegue una filosofia sostenibile e rispettosa al massimo dell’ambiente, che porta a ottenere etichette in cui viene valorizzato ed esaltato tutto ciò che la natura ha creato. Rossi, Bianchi e Rosati, in alcuni casi vinificati anche esclusivamente da piante prephylloxera, sono vini, quelli prodotti dalla Tenuta delle Terre Nere, che come pochi altri raccontano la vera essenza dell’Etna, sottolineando tutte quelle che sono le migliori peculiarità del terroir di quello che è il più grande vulcano italiano.