Cunto di Alois è un vino elegante e dalla buona struttura, caratterizzato da un colore rosso rubino limpido ed i profumi floreali. Nasce a Pontelatone in provincia di Caserta (Campania) e le uve vengono allevate con sistema a Guyot su terreni di medio impasto di struttura calcareo-argillosa. Un ottimo compromesso tra qualità e prezzo per questo vino che sicuramente non vi deluderà!
- Prodotto
- Cunto
- Denominazione
- Terre del Volturno IGT
- Annata
- 2016
- Tipologia
- Vino rosso
- Provenienza
- Italia
- Regione
- Campania
- Varietà uve
- 100% Pallagrello Nero
- Altitudine
- 280 metri s.l.m.
- Tipologia del terreno
- Morrone della Monica, di medio impasto prevalentemente di tipo argilloso-calcareo
- Estensione dei vigneti
- 1,46 ha
- Densità d'impianto
- 5.200 piante / ha
- Tipo di raccolta
- Manuale
- Epoca di vendemmia
- Prima decade di ottobre
- Resa per ettaro
- 60 q.li / ha
- Resa in vino
- 0,6
- Vinificazione
- Fermentazione alcolica in acciaio con macerazione a freddo delle bucce
- Fermentazione Malolattica
- Svolta
- Affinamento
- In botti piccole per 12 mesi ed in bottiglia per altri 6 mesi
- Bottiglia da
- 0,75 l.
- Colore
- Rosso rubino limpido
- Profumo
- Spiccate note fruttate e di ciliegia matura
- Sapore
- Morbido, elegante e levigato con note i marasca, la giusta persistenza e la struttura robusta
STORIA
A volte percorrere le strade del mondo puo’ portarti vicino casa cosi’, quando meno te lo aspetti, la mitica Via della Seta, cosi’ identificata dal geografo Von Rikhtfogenn, la stessa di barricchesca memoria, coacervo di civilta’ e vestigia favolose, fu anche, per certi tratti, Via del Vino.Per constatare con quale naturalezza, sul serico filo della qualita’, vino e seta ancora s’incontrano, e’ sufficiente recarsi a San Leucio. Qui, come nel resto del mondo, il nome Alois brilla come sinonimo di qualita’ nella produzione e creazione di tessuti presenti tra l’altro nelle sale piu’ importanti del pianeta: dal Quirinale alla Casa Bianca, al Louvre. Nata nel 1885 come azienda commerciale ai tempi di Ferdinando IV di Borbone, ha conosciuto, divenendo industria tessile, un costante e graduale successo sempre alla guida del capofamiglia, fino alla venuta di Michele Alois che, nel 1992, secondo un desiderio i cui prodromi risalgono al dopoguerra, impianta un allevamento di microvinificazione per 9 vitigni autoctoni, sdoppiando cosi’ la bisecolare attivita’ della dinastia.
TENUTA
La coltivazione a vite che circonda l’azienda, il piccolo originario fazzoletto di terra di mezzo ettaro con solo 9 filari impiantati da cui tutto e’ cominciato, i 20 nuovi ettari da poco vitati, sono curati con tanta passione da Michele Alois, che vive giorno per giorno la sua vigna.Posizionata su un altopiano circondato da un anfiteatro naturale di colline, non lontano dal vulcano spento di Roccamonfina e dal Massiccio del Matese, essa risente delle positive ricadute climatiche in particolare per l’elevata escursione termica e la buona ventilazione, elementi ottimali nel periodo della maturazione delle uve.La tipologia di allevamento e’ a spalliera bassa con potatura a Guyot ed una densita’ di 5.200 piante per ettaro.