- Prodotto
- Barolo Chinato
- Denominazione
- Barolo DOCG
- Tipologia
- Vino dolce
- Provenienza
- Italia
- Regione
- Piemonte
- Varietà uve
- Nebbiolo
- Lavorazione
- Il vino aromatizzato Barolo Chinato deve essere prodotto partendo da vino Barolo che abbia già terminato il periodo minimo di invecchiamento e che abbia superato l’esame chimico fisico organolettico previsto dal disciplinare di produzione. L’aromatizzazione viene effettuata mediante infusione a freddo in soluzione idroalcolica di corteccia di china calissaia , di genziana radice, di semi di cardamomo e di altre spezie minori come le bacche di vaniglia. Al vino viene poi aggiunta l’infusione aromatica, zucchero ed alcool per portarlo alla gradazione di 16,5% Vol ed al contenuto zuccherino del 18% ideali per una buona armonizzazione del prodotto
- Affinamento
- Dopo la sua preparazione, il Barolo Chinato viene affinato almeno un anno in botte prima di essere imbottigliato e messo in commercio, in modo che tutte le parti aromatiche delle infusioni abbiano il tempo di amalgamarsi in un’unica sensazione omogenea ed armonica. Con il tempo continua il suo affinamento in bottiglia che ne accresce la morbidezza al gusto e ne migliora ancora la sensazione aromatica
- Temperatura di servizio
- 16-18 °C
- Abbinamenti gastronomici
- Classico digestivo da fine pasto ottimo come aperitivo servito con ghiaccio e selz Si sposa egregiamente con i dessert a base di cioccolato
- Bottiglia da
- 0,50 l.
- Colore
- Rosso granato con orli aranciati
- Profumo
- Aromatico intenso che ricorda le spezie orientali con cui è prodotto
- Sapore
- Caldo, pieno, dolce ed aromatico con sensazione retronasale che ricorda nettamente il profumo. La persistenza del gusto lascia alla fine la nota gradevolmente amara della genziana
STORIA
Nel cuore delle Langhe, protetta da dolci colline, si trova la cantina dei Marchesi di Barolo, la cui storia affonda le radici nel lontano 1807, anno in cui Carlo Tancredi Falletti sposò la nobildonna francese Juliette Colbert di Maulévrier. Quest’ultima, fu la prima che comprese le potenzialità del vitigno nebbiolo il quale, se ben vinificato e a lungo affinato in legno, regala vini potenti e austeri, in grado di durare ed evolversi nel tempo. Rilevata alla fine dell’Ottocento da Pietro Abbona, la tenuta, gestita attualmente dal nipote dello stesso Pietro, Ernesto Abbona, può contare su un immenso patrimonio vitato di circa 65 ettari, da cui nascono vini di grande qualità, destinati ad arricchire stagione dopo stagione la storia di una grande cantina. Sfruttando le favorevoli condizioni microclimatiche e le eccezionali peculiarità del territorio, sono allevate e raccolte uve straordinariamente aromatiche, schiette e concentrate, che in cantina vengono interpretate al meglio dall’ormai storica esperienza umana. È così che prendono vita etichette dallo stile inconfondibile, rigorosamente fedeli al terroir di appartenenza, meravigliose interpreti delle diversità dei luoghi e delle tipicità dei vitigni autoctoni.