Aka di Produttori Vini Manduria è un vino rosato prodotto in Puglia. "Aka" è un raro corallo giapponese caratterizzato da un colore rosso vivo e profondo, difficile da lavorare; se inciso con maestria regala gioielli di rara bellezza e inestimabile valore. Al pari di questo prezioso corallo, il Primitivo è una varietà tutt'altro che facile da vinificare in rosato, per via dell'intensa colorazione dell'acino, ma se abilmente curato, dalla vigna alla bottiglia, è in grado di offrire emozioni uniche
Scheda tecnica
- Prodotto
- Aka Primitivo rosato
- Denominazione
- Salento IGP
Salento IGT
- Annata
- 2020
- Tipologia
- Vino rosato
- Provenienza
- Italia
- Regione
- Puglia
- Comune di produzione
- Manduria
- Varietà uve
- 100% Primitivo
- Altitudine
- 60-120 metri s.l.m.
- Tipologia del terreno
- Calcareo tufaceo-medio impasto
- Sistema di allevamento
- Alberello pugliese, controspalliera di sostegno
- Epoca di vendemmia
- Fine agosto
- Resa per ettaro
- 90 ql
- Vinificazione
- Contatto pellicolare (alzata di cappello per 12 ore) fermentazione a temperatura controllata
- Temperatura di servizio
- 10-12 °C
- Bottiglia da
- 0,75 l.
- Colore
- Rosa corallo, cristallino
- Profumo
- Fruttato fragrante, che esprime con una spiccata intensità sentori di mela rossa, fragoline di bosco fresche e lampone
- Sapore
- Secco, dona una sensazione pseudocalorica piacevole. Morbido con una nota di freschezza percettibile ed una persistenza gusto–olfattiva prolungata. Un vino decisamente pronto
STORIA E AZIENDA
L’ amore e la dedizione che la Cantina ha sempre manifestato nei confronti della viticoltura, dell’enologia e del territorio, ci erge oggi a paladini di questo straordinario nettare che è il vino Primitivo. La storia della nostra cooperativa è strettamente correlata a questo vitigno. L’ avventura della Cantina, ha inizio nel 1928 quando, un ristretto gruppo di “illuminati” vignaioli rilevando un vecchio stabilimento, creò la “Federazione Vini”, un’associazione di produttori che quattro anni più tardi, il 9 Luglio del 1932 ufficializzerà la sua forma giuridica di cooperativa con l’istituzione del “Consorzio Produttori Vini e Mosti rossi superiori da taglio per la zona di Manduria”. Le sorti dell’azienda si intrecciano in maniera indissolubile a quelle del prodotto principe del territorio il “Primitivo di Manduria”, vino dapprima relegato al basso rango di vino migliorativo, destinato cioè ad irrobustire le blasonate etichette francesi e del nord Italia, poi bistrattato e umiliato durante gli anni bui del metanolo ed infine risorto quando intorno alla metà degli anni ’90 si è deciso di operare un’inversione di rotta puntando sulla qualità e sul valore aggiunto della bottiglia. E così, oggi, convinti che il buon vino nasca ancora nei campi, si è riusciti a circoscrivere la base produttiva e, grazie al supporto di un agronomo, a seguire meglio il lavoro dei nostri soci facendo in modo che si producano ogni anno uve sane e dalle qualità organolettiche superiori . La Cantina Produttori di Manduria dispone oggi di 1000 ettari di vigna, per metà ancora allevata con il tradizionale sistema ad alberello e difende strenuamente il lavoro di 400 piccoli artigiani del vino, gli unici a potersi fregiare dell’appellativo di Maestri in Primitivo. Al patrimonio di una forte tradizione si sono aggiunti i progetti di ricerca avviati dal CNR e dall’Università di Bari, il rigoroso rispetto del disciplinare di produzione della Doc “Primitivo di Manduria” abbinato ad una forte attenzione nei confronti dell’ambiente e dell’igiene con Iso 9001, Iso 14001 e IFS BRC. Ma come ogni grande vino che si rispetti anche il Primitivo di Manduria doc aveva bisogno di essere raccontato, vissuto, celebrato, in sostanza di una identità precisa, inequivocabile ed è su questo punto che la Cantina ha investito risorse ed energie facendone la sua arma vincente. D’altronde quale legame può essere considerato più forte di quello esistente tra un vino e la terra da cui proviene? Ciò ha portato all’allestimento, nell’ala più antica e nelle ipogee cisterne della Cantina di un ricco Museo di rilevanza etnografica e documentaria riguardo il millenario rapporto tra le genti di Manduria e l’arte di far vino, inoltre dal 2003 ad editare una rivista “Alceo salentino” che trattando in maniera variegata ed innovativa di temi di cultura enoica e territorio ha saputo ben presto conquistare i favori di un vasto pubblico.